Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCI), adottato con D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, ha rappresentato la tanto agognata riforma delle procedure concorsuali, prima condensate nella “vecchia” Legge Fallimentare, andando ora a disciplinare in maniera organica le situazioni di crisi e insolvenza di ogni categoria di debitore, persona fisica o giuridica, ente collettivo, consumatore, professionista o imprenditore esercente un’attività commerciale, agricola o artigianale, con esclusione dei soli enti pubblici. Nell’ambito dei reati ex fallimentari la novella legislativa non ha però apportato sostanziali modifiche, limitandosi ad una rivisitazione di alcuni articoli e modernizzando o modificando i termini lessicali in uso nella precedente formulazione.
I reati concorsuali, ora presenti nel TITOLO IX – DISPOSIZIONI PENALI del CCI, rappresentano gli illeciti commessi da imprenditori e terzi nell’espletamento di un’attività economica o nell’ambito delle procedure previste dal CCI.
Il testo, giunto alla seconda edizione, affronta in maniera sistematica tutte le previsioni penali contenute nel Codice (Articoli dal 322 al 347), partendo dai reati commessi dall’imprenditore in liquidazione giudiziale per proseguire con quelli commessi da terzi o nell’ambito delle procedure tipizzate, senza dimenticare le disposizioni relative all’esercizio dell’azione penale e la costituzione di parte civile.
Ogni previsione di legge è accompagnata da un approfondimento applicativo, dai commenti della dottrina sia maggioritaria che minoritaria e dalle prese di posizione della giurisprudenza. Per agevolarne la lettura, l’articolato è altresì comprensivo di schemi di sintesi finale, in modo da permettere anche ai non addetti ai lavori di avere una comprensione sintetica e tassativa della materia trattata.